Categoria
News
Data
Ott 2025

Stiamo evolvendo o tornando indietro?

Il pericolo dell’attenzione liquida

Scorri un feed. Vedi un video da dieci secondi, poi un altro, poi un meme, poi un frammento. Ripeti. Ogni giorno. I social network e i video brevi sono costruiti per catturare il nostro sguardo — e lo fanno con un ritmo frenetico che esaurisce la nostra capacità di concentrazione. Ci abituiamo a stimoli veloci, a scorci fugaci, a continue interruzioni: la nostra mente diventa abituata al superficiale, incapace di fermarsi davvero su qualcosa.

Diversi studi recenti indicano che l’uso frequente di smartphone e social media è associato a un controllo attenzionale più debole: concentrazione diminuita, memoria di lavoro intaccata, difficoltà a sostenere compiti più lunghi e impegnativi.
In particolare, un esperimento ha mostrato che l’esposizione ai video brevi dei social (come TikTok) peggiora la memoria delle intenzioni — ovvero la nostra abilità di ricordare quello che dovevamo fare — rispetto a chi non utilizza quel tipo di contenuto.

In parallelo, l’intelligenza artificiale si sta insinuando negli spazi del pensiero: modelli che suggeriscono, anticipano, scrivono per noi. L’IA può essere utile, ma se tende a “pensare al posto nostro”, rischiamo di perdere la palestra più importante: quella della nostra mente. Se diamo tutto all’IA, cosa rimane di nostro?

In questo contesto, l’uomo corre il rischio di involvere, di diventare passivo destinatario di contenuti, incapace di approfondire, di affrontare sfide complesse, di leggere il mondo con lente mente attiva.

Homo ludens: giocare per diventare

E qui entra in scena Homo ludens: evolvere non solo come chi sa (Homo sapiens), ma come chi gioca, sperimenta, esercita la mente attraverso strutture ludiche. In un’epoca che frammenta l’attenzione, il gioco può restituire attenzione, forza cognitiva, resilienza mentale.

Quando giochiamo — anche a giochi digitali — accade qualcosa di potente:

  • siamo immersi: un mondo con regole diverse, che ci chiede di pensare, sbagliare, riprovare;
  • riceviamo feedback: capire, correggere, migliorare;
  • sperimentiamo variazioni: esplorare vie alternative, scoprire strategie nuove;
  • usiamo emozioni positive: curiosità, sorpresa, sfida — che motivano e consolidano apprendimento.

Il gioco è un laboratorio mentale, un modo di evolvere dentro il divenire. Invece di subire il flusso digitale superficiale e in modo passivo, l’uomo può riconquistare spazi di pensiero e allenare le sue capacità attraverso il divertimento.

Se vogliamo che l’essere umano continui ad evolvere, il gioco si presta alla perfezione. Uno strumento naturale di sopravvivenza che attraverso il divertimento migliora continuamente e possa affrontare meglio le nuove tecnologie diventando strumenti e non più sostituti alla nostra mente e al nostro cervello. Serve fare del gioco un’abitudine di vita.

Il gioco che cura e trasforma

Immagina una scuola che insegna non con libri chiusi, ma con simulazioni, missioni, mondi virtuali dove imparare leggendo le condizioni e vivendo le variabili; immagina un’azienda che educa con sfide interattive, non solo slide; immagina una comunità che discute e cresce giocando, rivalutando errori come tappe del sentiero e non come fallimenti.

Di fatto nei videogiochi miliardi di persone ogni giorno si impegnano per superare un problema con tale attenzione e dedizione immaginate la stessa tensione e passione per risolvere, attraverso il gioco, i problemi dell’umanità di oggi.

In questi modelli, il gioco non sostituisce il pensiero, bensì lo potenzia. Non è fuga, ma allenamento. Non è evasione, ma scoperta.

Verso una nuova specie che gioca

L’evoluzione dell’uomo, che noi ci immaginiamo e che voi ci potete aiutare a creare, non si ferma al sapere. Se cede all’inerzia digitale, rischia di perdere ciò che ci rende umani: la capacità di interrogarsi, di creare, di adattarsi. Invece, Homo ludens è la via perché il gioco diventi ponte tra l’istinto e la ragione, tra il sogno e il reale.

Il futuro non sarà automatico: sarà quello che sapremo giocare. E chi gioca bene, impara a plasmare realtà. Se il mondo ci spinge a consumare, l’uomo può rispondere giocando — e crescere.

Dopotutto tutti pensiamo di poter vincere ed essere gli eroi nel mondo del gioco è arrivato il momento che diventiamo gli eroi e vincere nella vita quotidiana e dopotutto l’homo ludens si allena a fare questo!

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